Un Pensiero della Domenica: Come Vivi la Tua Azienda?

  • Marzo 26, 2023
  • Matteo Bini
  • 2 min read

Vorrei condividere un traguardo importante: prossimamente, inizierò a lavorare in un’azienda veramente bellissima, una realtà con solide basi ed imprenditorialmente ponderata dove viene riconosciuta in toto l’identità del professionista.

Precedentemente, sono stato in aziende dove comunque non sono stato male. Purtroppo, non posso dire lo stesso di alcuni miei amici e/o conoscenti dove l’organizzazione aziendale mi veniva descritta come lenta e dedita a scartare il parere del professionista oltre a denigrare quest’ultimo – specie nei momenti di difficoltà -.
Entrambe le opzioni di cambiare lavoro o di resistere fino ad un miglioramento del clima aziendale risultano scelte difficili da applicare.  

Questa è la realtà dei fatti, questo è il duro ed ostinato mondo del lavoro, ma posso assicurarvi che esistono le aziende costituite da un team formidabile ed apprezzato dove ogni professionista è preso in considerazione in ogni sua sfaccettatura. 

Cosa rende un’azienda una buona azienda?  

Il mondo così come l’abbiamo creato è un risultato del nostro pensiero. Non possiamo cambiarlo se non cambiamo il nostro modo di pensare.

Einstein ha descritto una situazione applicabile in più contesti, da quello politico a quello sociale ma anche a quello personale come la propria casa o, concettualmente, a sé stessi.

Finché esiste una linea di pensiero dell’imprenditore nell’azienda, viene creata una situazione che porta se stesso e gli altri in un vero e proprio mondo spesso intollerabile.
Il professionista che fa parte di quel team può farci poco se viene lanciata una direttiva aziendale che rema contro la buona riuscita di un progetto e che porta al malessere generale.
Anche il dipendente o fornitore, però, potrebbe avere un’idea che in qualche modo ostacola la stabilità del team.

L’imprenditore ed il team devono sapersi fidare l’uno dell’altro. Certo, i momenti di attrito esistono ma la forza dell’azienda deve essere guidata e canalizzata dal founder verso il suo team.


Ricorda, tu che leggi: le difficoltà sono sulle spalle di tutti, ci sono i periodi di burrasca. Che tu sia imprenditore o professionista, non remare contro ed offri tutto il meglio per arrivare al risultato.
E’ difficile costruire un team ma è anche difficile farne parte finché il pensiero alla base dell’identità aziendale non risulta flessibile ed aperto a più possibilità, con un sistema di regole fatto non per essere aggirato o giustificato ma per integrare, conoscere ed esplorare un mondo che – altrimenti – risulterebbe sconosciuto anche a chi l’ha creato.

Stay tuned: IT is the way!

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